Progetto Horus di Maurizio Corona
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Sua caratteristica principale è che ha tutte le potenzialità del fare, tutte le potenzialità dell’essere.
Nulla gli è precluso.
Ha una bacchetta magica, ma non la “possiede” finché non entra in azione.
È l’Iniziato, l’Apprendista: colui che inizia.
È il Mago: colui che può tutto, se si mette in azione.
Ha tutto in Potenza.
L’avvio delle cose.
È l’inizio del cammino nella vita, inizio di un’attività.
L’INIZIO di tutte le nuove possibilità.
Rappresenta l’Idea (il primo passo prima del “fare”).
All’1 interessa solo l’inizio, e una volta iniziata la cosa spesso la lascia per poterne intraprendere un’altra (riiniziare).
CONFLITTO:
Vive un inizio confuso, quindi non sa cosa fare, ha paura di iniziare le cose.
Ogni volta che qualcosa non parte, non inizia entra in conflitto.
È in conflitto tutte le prime volte o quando una cosa sta iniziando.
SOLUZIONE:
Qualunque sia l’azione che intende intraprendere, è venuta l’ora di farlo. Ha tutto per fare, per mettere in azione i suoi potenziali e quindi gli manca solo il “mettere in pratica”. Deve Osare
La Papessa cerca la Conoscenza.
Talvolta è portata a cercarla fuori. Ma ce l’ha dentro!
Quando la trova ci si rispecchia e la riconosce come reale.
Questo archetipo si basa sulla leggenda della Papessa Giovanna: nell’853, vi fu Papa Giovanni, un giovane medico che aveva curato il papa precedente.
Venne eletto perché aveva una grande conoscenza.
Nel 855 però rimase incinta: era infatti una donna! Si trovò così di fronte al bivio: abortisco o mi tengo il bambino? Rimango papa o mi dimetto?
Decise di tenere il bambino, ma un giorno ebbe le doglie e venne disarcionata dal cavallo, partorì, e la folla che si accorse che era una donna la lapidò in pubblica piazza.
La memoria rimasta è pertanto “o io o il bambino”. “O elimino o vengo eliminata”, e questo è valido sia in talento che in conflitto.
CONFLITTO:
Questo archetipo determina il sentirsi eliminati o il desiderio di “eliminare”. Se in conflitto spinge a un’accumulazione del superfluo, sia in termini di conoscenze che in termini di oggettistica, territori, libri, soprammobili etc. oppure l’eliminazione. Può essere il killer perfetto, perché in conflitto non sente più le emozioni. Si “raffredda” emotivamente (lo vediamo dalle mani bianche della papessa).
TALENTO:
È la carta della gestazione: non solo di un bambino, ma anche di un’idea, di un progetto.
Indica la capacità di accumulazione intellettuale, culturale. La propensione per la sapienza e lo studio.
SOLUZIONE:
Non per forza l’accumulazione è qualcosa di positivo. Avrà come compito dunque quello di eliminare il superfluo (non devi più trattenere ciò che non ti serve!). Infine la grande soluzione è quella di donare ciò che ha accumulato, a tutti i livelli, conoscenza o oggetti.
L’imperatrice indica una spiccata tendenza alla creazione, alla comunicazione, alla seduzione.
È l’esplosione creatrice, la creazione materiale.
Si potrebbe riassumere in “comunicazione creativa”.
Ha attinenza con tutti i “canali” del nostro corpo: il collo, le vene, la cervice uterina… Può esprimersi anche nella capacità di realizzare canali fisici: uno slogan recita “Comunicazione: costruiamo ponti, non muri”.
Per una Donna, il 3 indica la capacità di essere un’amante perfetta ai 5 livelli IESC. Ama e si fa amare a tutti i livelli.
Se la papessa è la”donna di casa”, dell’accoglienza si può dire che con l’imperatrice ci andiamo a ballare, c’è un lato molto giocoso in lei.
CONFLITTO:
Difficoltà di comunicazione.
Difficoltà a creare.
TALENTO:
Deve dire ciò che pensa, pensare ciò che dice, ma soprattutto deve fare ciò che dice!
L’Imperatore regna e dice qual è la legge.
Rappresenta la dominanza sul territorio e la responsabilità.
Pone i limiti del territorio (il quadrato ha proprio 4 lati).
L’imperatore è ben seduto, come a dire “il padrone sono io”. Non c’è discussione, non combatte, ha già vinto, è lui il padrone del territorio. Non ha dubbi.
È, non ha bisogno di affermare nulla.
L’imperatore è concreto anche nella spiritualità.
È rivolto al passato perché il regno viene dal passato (es. eredità).
Non ha mai dubbi. Può essere un vero capo. È attivo, organizzato, dirige e comanda gli altri.
Ha bisogno di un territorio proprio e di esserne il padrone.
È il patriarca. Necessita e ha la capacità di generare stabilità materiale.
Esprime la dominanza.
Ha bisogno di posto e di tutto ciò che è materiale (es. macchina 4 ruote, 4 lati), di certezze economiche, materiali, del conto in banca…
CONFLITTO:
Perdita di territorio. Qualunque problematica è vissuta come conflitto di territorio.
TALENTO:
Dominio, capacità di essere un dominante vero, di decidere, comandare, indicare. Capacità di gestione del territorio. È l’ospite ideale, perché si prende veramente a cuore le persone. Sicurezza in tutti i campi. Difesa del territorio.
Il Papa è un uomo in preghiera (v. “Il nomade” di Francesco Ciusa)
Dice “io proteggo, io unisco”.
Il 5 ha un rapporto fortissimo con il Divino che deve cercare di portare verso l’umanità.
È il nuovo ideale. Rappresenta l’unione profonda, completa, totale.
È un vecchio saggio, ricercatore, filosofo, alchimista, propagatore di idee.
Deve risolvere i conflitti con il padre, che talvolta si trasformano in problemi con il Padre Celeste e/o le istituzioni.
Persona saggia e tranquilla che insegna e sostiene. Insegna a leggere, scrivere, contare.
Deve essere doppio perché deve essere sia analitico che analogico.
Deve trovare un’alleanza tra ciò che è in contraddizione.
È il papà (quello che educa) e non necessariamente il padre.
CONFLITTO:
Non mi sento (e magari non sono) riconosciuto, e quindi non sono e non mi sento protetto.
TALENTO:
Rappresenta un maestro, un insegnante, un guru. È la capacità di insegnare. È il leader. È la capacità di riconoscersi da soli e sentirsi protetti. Il Papa fa da interfaccia che permette lo scambio tra due, quindi conta solo la funzione di unione, di “creatore di ponti” (pontefice) che gli compete.
Vi sono quattro elementi nella figura: il ragazzo al centro, guarda al passato, la donna maschile (che lo controlla) tiene la sua mano destra sul fianco di lui, ma il ragazzo tocca l’altra donna, a sinistra, che gli tocca il cuore.
Il Dio Eros scocca la sua freccia: è lui a scegliere!
Per il 6 la difficoltà è la scelta.
Per questo ci sono due soluzioni: o lascia scegliere a qualcun altro (come nella carta, in cui è il Dio Eros a scoccare la freccia), oppure non sceglie una sola cosa ma prende tutto.
La parola del 6 è “e”, cioè questa cosa e l’altra, non c’è mai una cosa sola. La soluzione è NON SCEGLIERE! Prendere tutto, lascia che sia.
Rappresenta il piacere, il campo emozionale, il risentire, il prendere tutto, l’amare.
Per avere emozione deve sentirsi scelto (si emoziona quando viene scelto).
CONFLITTO:
Non sopporta di dover scegliere.
Fugge dalle emozioni con l’umorismo. Non sopporta ciò che è “antiestetico” o che nega il piacere.
TALENTO:
Prendere tutto ciò che arriva. Viversi tutti i piccoli piaceri. L’immagine del 6 è di tre persone che stanno insieme.
È nella sua impossibilità di scegliere, perché nelle sue memorie genealogiche c’è qualcuno che non è stato scelto. Fa tutto doppio in quanto il 6 in Personalità Profonda indica che è un cervello doppio, ovvero usa entrambi gli emisferi cerebrali contemporaneamente.
Il giovane della figura sembra essere su un palcoscenico: ciò indica che è una persona dedita al successo.
Non tiene le redini del carro: ciò indica che deve seguire i suoi istinti (i cavalli).
Il carro è il libero arbitrio, la libertà di fare, tutto rivolto verso l’azione.
La problematica è che ci sono due direzioni: vado là o qua? Si blocca quando non sa che cosa fare, rimanendo a ponderare su cosa possa essere meglio. Se cerca una risposta in una delle due direzioni, non la troverà tramite la mente. Dovrà invece ascoltare l’istinto, che darà la giusta soluzione.
È solo verso l’azione, se non agisce o per un qualunque motivo non può agire, entra in conflitto.
Vede il bivio solo se è già in conflitto. Se in talento non vede neanche al bivio, ha già chiara la sua strada da prima (percorso istintivo): se arriva al bivio è nel conflitto ed è nella mente. Non dovrebbe pensare, ma prendere e andare!
È il viaggiare. Il nomadismo.
Desiderato come un maschio, dirige con il suo istinto. È il guerriero sul suo carro da guerra.
In personalità profonda indica che è un “cervello doppio”, ovvero che ha la capacità di utilizzare le caratteristiche di entrambi gli emisferi.
CONFLITTO:
Si sente buttato fuori dal branco (rigettato) e poi ce lo buttano fuori davvero se non se n’è andato via prima lui. Ha molte problematiche a stare da solo, perché cercherà sempre l’approvazione degli altri, non riuscirà ad essere indipendente, dipenderà dagli altri se non ha fiducia in se stesso o se ha paura avrà la tendenza a diventare autoritario.
TALENTO:
Fare più cose contemporaneamente. È colui che è in azione. È viaggiatore e guerriero. È in movimento con successo. Per il 7 la riuscita è quando l’istinto, il pensare e il fare sono in accordo con ciò che è lui, che è se stesso, e fare questo lo fa stare sempre in equilibrio. Ha una spiccata propensione per l’indipendenza. Ha bisogno di viaggiare, ed essere sempre in movimento. Per lui la cosa più importante è agire. “Sento, poi agisco”. Ma per farlo deve staccare il mentale.
Per Giustizia potremmo intendere la Dea Egizia Maat, la Dea dell’Armonia, contraria a Isefet, Dea della disarmonia.
È la carta del “fare in armonia con l’universo”.
L’ago della bilancia della giustizia. La Giustizia insegna a trovare dentro di sé un pensiero chiaro e giusto.
Il 7 è negli istinti. L’8 può usare la ragione ma sottomessa agli istinti.
Per difendere la verità dunque usa la logica, l’intelligenza e la strategia, ma deve superare i suoi limiti e accedere alla trascendenza.
Deve fare il lutto di ciò che non deve conservare, delle vecchie cose, dei vecchi pregiudizi, modelli, schemi, beni materiali, attaccamenti, richieste, aspettative, ruoli, immagine di sé, per uscire dal suo immobilismo. Solo dopo aver fatto il lutto completamente di qualcosa o di qualcuno, la persona non avrà più nulla da perdere (tagliare i ponti), e quindi farà solo ciò che deve, e questo gli cambierà la vita.
CONFLITTO:
Giudica o è giudicato o si giudica: è un conflitto del talamo. Qualcuno è stato giudicato per qualcosa successo nel letto. Il giudizio deriva dal non riconoscimento. Ricerca della perfezione. Se rimane bloccato nella ricerca della perfezione non si confronta con gli altri, non accetta la realtà, vive in un mondo ideale.
TALENTO:
Mi permetto tutto, permettersi nuove azioni. Faccio ciò che ritengo giusto. Tagliare con il passato. Cogliere l’attimo.
Il saggio, il nonno.
Sua grande caratteristica è la crisi, che è il suo (unico) modo per risolvere tutti i problemi. Anche per la minima cosa che non va entra in crisi e poi termina DA SOLO la cosa.
La crisi è per lui un salto nel vuoto, che non sa dove lo porterà. Entra in una crisi che non sa dove lo porterà: alla genialità magari, perché uscire dalla crisi, trovare le soluzioni, imparare (studiare da solo) è il suo talento!
Cosa bisogna fare dunque? Bisogna rispettare i suoi tempi e i suoi spazi, che gli passi la crisi e trovi da sé le soluzioni.
E chi ha questo numero deve necessariamente prendersi tali spazi.
È un saggio. È colui che protegge, che dà sicurezza e fa da scudo. Mette in crisi le situazioni quando è sotto giudizio o nel giudizio, per poter andare oltre ed evolvere. Altruista, saggio. Terapeuta che ha bisogno di occuparsi degli altri.
CONFLITTO:
Sentirsi lasciato solo. Crisi.
Depressione.
TALENTO:
Bisogno e capacità di stare un po’ da soli e in raccoglimento per riflettere, rigenerarsi e lavorare sulle cose nuove. Ha bisogno di un luogo dove fare le cose, pensare, riflettere, meditare.
Caratteristica principale di questo arcano è l’emozione, che genera l’evoluzione.
È il movimento, il cambiamento.
Deve integrare tutti i cambiamenti. Se non cambia è finita.
Il percorso seguito è: Emozione > Azione > Cambiamento > Evoluzione.
Non deve mai fermarsi né fermare le cose. Se aspetta che le cose gli arrivino dal suo esterno sarà bloccato e non gli arriverà nulla.
Il suo compito è un passo in più ogni giorno.
Non si deve mai fermare perché ripartire sarà più difficile e andrà sempre a cercare aiuto se si ferma, entrando così in conflitto.
Per ripartire fa una grande sforzo.
Deve cambiare ogni giorno: anche i vestiti ad esempio!
Non deve mai fare due volte la stessa cosa con lo stesso modello, ma ogni volta qualcosa di diverso, o in più.
Ha l’obbligo di andare avanti, deve evolvere in ogni più piccola cosa. Un 10 bloccato deve fare qualsiasi cosa per ripartire, ma poi non si deve più fermare, perché poi sarebbe più difficile ripartire.
CONFLITTO:
Blocchi emotivi, sessuali, fisici. Aridità emozionale. Quando si blocca ad uno dei livelli IESC, poi si blocca in tutti gli altri.
TALENTO:
Sentire. Emozionarsi. Evoluzione permanente. Non cambia le cose ma le fa evolvere (anche in relazione). Finito un ciclo passa ad altro, se si ferma in un campo non ci sarà movimento neanche negli altri ambiti.
Gli istinti (la forza interiore dà gli istinti).
Quella che in fisica viene definita la forza debole.
Vivo solo con l’istinto; né pensiero né emozione, solo istinto.
L’istinto va dritto al suo obiettivo (e vede solo quello). L’istinto non è l’emozione! È diverso! Se il pilota è l’emozione, l’istinto è il motore.
Lasciar parlare la “bestia” che è dentro (appunto la forza), perché così si può sviluppare la maestria dei propri istinti. Ascoltare la pancia. Le forze tradizionalmente disprezzate dai “dogmi”: istinto, animalità, la via del tantra (tutto ciò che è sinistra/sinistro). È anche il femminile.
CONFLITTO:
Collera, sessualità malvissuta, resistenza. La cordicella sul collo dell’immagine rappresenta la collera trattenuta e mai espressa. Il problema è la paura di far parlare i propri istinti ed essere debole. Paura di esagerare.
TALENTO:
È la maestria, la capacità di gestire gli istinti. Anche di lasciarli andare. Fare il legame tra la testa e l’istinto. Sentire le cose e farle come le si sente. È l’istinto allo stato puro, ed è talmente forte che ha paura di lasciarlo andare e di apparire debole. Ciò che ha in testa lo deve mettere in azione attraverso le mani. Saper fare, essere maestro in un arte.
Il suo motto coincide con il nostro motto: “Non cose diverse con gli stessi occhi, ma le stesse cose con occhi diversi”.
Pensarla diversamente dal gruppo. Fare dono di sé, farsi sacro, uscendo dal sacrificio. Meditazione, ritirarsi in se stesso, sacrificio nel senso di farsi sacro. Preghiera, forze interiori ricevute tramite la preghiera.
L’orecchio sinistro, non visibile nell’immagine è rivolto all’ascolto interiore.
I due alberi indicano la genealogia, materna e paterna.
CONFLITTO:
Per la paura di non essere accettato si sacrifica.
Per il 12 l’unica cosa davvero importante è la realtà, per gli altri la verità. Ci sono tante verità, ma una sola realtà. Se è in conflitto non vede la realtà.
Aspettare le cose dall’universo.
Confonde il non agire e il non fare con il lasciar fare, dal lasciar scorrere dell’11.
TALENTO:
Farsi sacro, sacralizzare se stesso. Il 12 è se stesso solo nel suo interiore. Vede tutto diversamente dagli altri. Gli capita tutto e fa tutto in maniera diversa dagli altri, in particolare se ascolta le sue esigenze e i suoi desideri autentici. Non è lui che si sforza a pensare diversamente ma sono proprio le cose che gli arrivano diverse, non normali. Il 12 è bravissimo a vedere le cose come sono e agire, ma se parla il suo mentale ha paura di essere rifiutato. È molto attivo, crea molti cambiamenti continui. È un meditativo, più del 9, ha bisogno di momenti da solo per riprendere contatto col suo interno e trovare soluzioni diverse. Deve avere tempo per elaborare e riflettere. Il 12 è chiaro, mai ambiguo (altrimenti è in conflitto).
“La morte con tutta probabilità è la più grande invenzione della vita: è quell’agente di cambiamento che spazza via il vecchio per far posto al nuovo” (St. Jobs)
Non è morire quanto rinascere completamente.
È l’araba fenice che muore, diventa cenere, la spazza via, rinascendo dalla propria essenza.
È una trasformazione emozionale profonda. Questo numero indica morire a tutto ciò che è vecchio, al passato, alle vecchie abitudini, alle vecchie azioni, alle vecchie idee, e dimenticarsi di ciò che si è appena fatto. È girato solo verso il futuro. Fa qualcosa e poi la dimentica.
CONFLITTO:
Se si blocca va nel mentale, e non riesce a cambiare, quindi poi è obbligato a esplodere con azioni terrificanti. Quindi l’ottimale è che cambi radicalmente periodicamente. Il 13 nel tarocco non ha nome, quindi c’è un conflitto di identità. L’immagine è una persona scheletrica, anoressica, con solo la pelle, che significa problematiche di contatto, incarnare le cose, qualcosa della carne, di essere vivo.
TALENTO:
Persona decisa e vitale. Buttare via l’acqua dalla bottiglia per riempirla di nuovo. Non si mette il vino nuovo nelle botti vecchie. Dare una nuova struttura al mondo, cambiare le cose, cambiamenti creativi. Disfa, pulisce o ricostruisce. Ogni tanto fa piazza pulita. Può tenere qualcosa di vecchio per ricostruire.
Temperare due opposti, mischiare le cose, trovare l’equilibrio, “abbassare” gli estremi. Legame.
Carta della guarigione, della salute.
Ci sono due giare nelle quali versa l’acqua. I soldi e la circolazione, quindi il sangue.
Ha delle ali: rappresenta l’aiuto. Guarigione, medicina, armonia.
Cerca sempre di moderare, temperare.
Difficoltà a individualizzarsi.
Non si deve dimenticare di passare all’azione.
Deve essere un legame che non sia di dipendenza.
Ha paura di lasciarsi andare perché ha paura di sentirsi troppo legata
CONFLITTO:
Siccome è il legame, ha paura di lasciare il legame, ne sarà dipendente.
TALENTO:
Ha un bel legame, si vive la relazione e non ha dipendenza.
EQUILIBRIO:
È un bisogno di legame, se non lo fa ha un conflitto di dipendenza e attaccamento; si può essere dipendenti da molte cose: idee, droga, alcool, appartenenza ad un gruppo, persone; in genere questo accade quando non è stato fatto un lutto nell’albero genealogico. Non esagera mai. Crea legami e non attaccamenti.
Legame con tutto. Avere o creare un legame (anche fra me e me)
Illumina ciò che è nel profondo, che rappresenta la parte nascosta, si dice appunto sinistra la parte che noi stessi non gradiamo di noi, ma anche non gradita dagli altri.
Andare oltre, permette la presa di coscienza.
Cervello doppio, ha la capacità di usare entrambi gli emisferi allo stesso tempo.
Tutte le passioni (specie se proibite, es. danaro, sesso etc.), desideri, paure. L’insieme di tutte le emozioni.
Gli attaccamenti, le passioni. Istinti tentatori e impulsi egocentrici.
CONFLITTO:
È un numero on/off: o è acceso o è completamente spento. Non si deve negare i suoi desideri, altrimenti entra in depressione. Ne deve avere una coscienza molto chiara e trasformare le sue pulsioni in sentimento (amore).
TALENTO:
Porta la luce e quindi deve conoscere tutti i suoi lati oscuri e illuminarli, e farli uscire. Passione e vivere una nuova visione di vita. Vuole soldi, sesso, passioni. È qualcuno su cui puoi contare. Vigoroso, entusiasta, pulsionale, autentico, spontaneo.
“Il divino che è in me mi fa saltare la ragione e il controllo, e così può uscire ciò che sta dentro.”
La casa che è Dio, e cioè IO! Il 16 dice “Sono ciò che sono”. È la rivolta individuale.
Spumeggiante.
Sua grande caratteristica è che tutto ciò che è all’interiore deve esplodere all’esterno.
Emergenza di ciò che era chiuso. Il piacere. Il corpo come “Tempio della Divinità”. Non pensa troppo.
CONFLITTO:
Crollo verticale.
Separazione.
Vertigini.
Non fa ciò che è, si costruisce una corazza, è difficile la comunicazione, è quasi gobbo, racchiuso, lì si metterà in difficoltà. Perde valore.
La caduta a tutti i livelli. Problemi tra ciò che è e ciò che gli altri si aspettano da lui, DEVE sapere molto bene la differenza, altrimenti farà confusione.
Deve essere sempre a contatto con la realtà, altrimenti parte nella illusione e nella speranza. Il 16 non può essere rinchiuso a nessun livello.
TALENTO:
Esplodere, buttare tutto fuori. Deve smontare dentro di sé tutte le barriere, protezioni, preconcetti, credenze per essere in equilibrio.
Necessità di eliminare i ragionamenti inutili, le ossessioni.
È una messa in discussione di sé quasi permanente.
È come un bimbo, gioca sempre, fa feste. Come un vulcano, salta il “tappo”, ma le parti rimangono là.
Deve parlare, tirare fuori tutto, dire tutto. Fare della vita una nuova voglia di vivere e fare della vita una festa.
CONFLITTO:
Il territorio. L’aggressione sul territorio.
Anche un conflitto di svalorizzazione estetica, il grasso, l’obesità.
Aggressione estetica. Paura di invecchiare, diventare brutti. Ogni volta che non c’è un luogo o quando si sente aggredito.
La bugia, propria (il non essere autentico) e altrui (che le dicano delle bugie). la violenza, specie sessuale.
Sprecarsi.
TALENTO:
Capacità di vedere “oltre”.
Autenticità, cioè si mostra per quello che è, senza maschera.
Brillare. Avere un grande successo in ciò che si fa.
Avere un luogo sacro.
vere un amante nascosto (cioè avere una relazione che nessuno conosce), la capacità di mantenere due relazioni contemporaneamente. Essere una primadonna.
Accoglienza totale. Recepire. Il 18 è una sorta di GRAAL, la coppa, vuota, che accoglie (per es. tutti i mali del mondo). Lo Yin assoluto, un buco nero. Potenza femminile, recettiva, femminino sacro. Empatia, entrare nelle cose. Sono presenti due cani che si disputano i raggi (= l’amore) della Luna (Madre). Indica pertanto una memoria di dispute tra fratelli. Il segreto: può esplicarsi sia come la capacità di rivelarlo, che come la capacità di mantenerlo. Tutto ciò che è mistico e occulto. Medianità.
Sente delle cose, delle presenza, percepisce cose che accadranno; si deve affidare completamente al suo intuito.
Vive bene di notte (oscurità, segretezza). Per il 18 il segreto è necessario. (si potrebbe andare a cercare in genealogia la gravidanza nascosta).
Creatività e adattabilità.
CONFLITTO:
Dipendenza dalla madre. Depressione. Freddezza. Algidità. Razionalità esasperata. Si perde nell’immaginario, è riflessivo. Conflitti tra fratelli. Segreto vissuto male.
TALENTO:
Ricettività. Musica. Sensitività, medianità (come il 17), intuito. Segreto vissuto bene. Ascolto, accoglienza, calore. Permette all’inconscio di diventare conscio.
Potenza maschile spirituale. Massimo archetipo del padre ideale. Sua grande caratteristica è risplendere, brillare, essere carismatico.
È il donare, donarsi, senza aspettarsi nulla, è il dono, dare senza trattenere niente.
Come il sole dà la luce a tutti. Brucia se stesso per dare la luce e il calore agli altri.
Vediamo una coppia nella carta: uno dei due attraversa un fiume, ed è come se l’altro lo aiutasse ad attraversare.
Andiamo a costruire, insieme, una vita nuova.
CONFLITTO:
Se non si sente e non si emoziona, si raffredda e si blocca. Anche questo è un numero on/off, o è acceso o è spento; non c’è la via di mezzo; e se è spento tende a fare il conflitto del 18, la depressione.
TALENTO:
Il padre che si brucia per donare. Caloroso, associativo. Scalda, protegge, aiuta. Essere brillante. Per un uomo: essere al centro dell’attenzione, essere solare!
“Come può uno scoglio arginare il mare?”
È il desiderio irresistibile. L’aspirazione, la chiamata. È la rinascita.
C’è una grande aspirazione che lo muove. Deve fare. È come una forte corrente di un fiume. Non puoi andare contro, ci si lascia trasportare e rimanendo umili: non deve cercare di controllare il corso del fiume, ma lasciarsi portare con fiducia dalle proprie aspirazioni.
Rinascita, bisogno di una nuova consapevolezza, una nuova coscienza.
CONFLITTO:
Chiedere i permessi per qualsiasi cosa e non si consente di fare ciò che veramente desidera.
TALENTO:
Dovrebbe essere leggero, senza senso di colpa, umoristico. Capacità di evolvere.
Tutto quello che è legato alla musica. Talento per mutare. Rinasco ogni giorno a nuova vita (sono libero dalla mia genealogia e non devo più chiedere il permesso di esistere).
Utilizzare il proprio desiderio per realizzare ciò che vuole.
È la carta della gestazione. Bisogno di realizzazione totale a tutti i livelli. La realizzazione di tutti i potenziali del bagatto (la prima carta dei tarocchi).
È il mondo, la pienezza, l’orgasmo. Estasi, successo, desiderio nell’azione. Carta della realizzazione, coronamento, illuminazione. Realizzazione totale (libertà da ogni vincolo).
Libertà. Ed esprimere la libertà attraverso la danza.
CONFLITTO:
Tutte le situazioni di chiusura.
Non può essere costretto, obbligato, farà di tutto per uscire dalla situazione e spesso se ne va perché non ce la fa più; e se è costretto si ammala.
C’è un grande bisogno di essere libero, di non essere trattenuto, rinchiuso. Il grande conflitto è la costrizione.
TALENTO:
Estremo desiderio di libertà e cioè di poter fare quel che desidera.
La sua soluzione è di essere totalmente libero, così evita di “fondersi” con l’altro e può avere una sua identità.
Essere nel proprio centro. Prende diversi modi di pensare, sentire, emozionarsi, gli fa cambiare vibrazione, fino ad arrivare ad un altro piano.
Avere un’indipendenza economica ed affettiva. Realizzare.
Rappresenta tutti i 21 numeri precedenti.
Il visionario. Il matto è la carta del folle, del geniale, di colui che vive come gli pare e fa quello che vuole, quindi originalità, in tutti gli aspetti della vita, e follia creativa. Non ha limiti (non comprende emozionalmente il senso del limite). Più è originale e più avanza, altrimenti blocca tutto e diventa pazzo.
Non ha regole: è fuori dal tempo perché è nel presente, e quindi può cambiare ogni momento.
È colui che vive come si sente e non gliene frega delle chiacchiere della gente, ma per questo rischia di essere un emarginato.
È colui che se ne va (è radicato nella realtà, ma non legato a nulla.
Rappresenta il viaggio. Il nomade che ha come solo bagaglio l’esperienza. È spinto dall’istinto, trova sempre il posto giusto.
Poiché è l’unico che guarda avanti e va, è finalizzato all’obiettivo. Non c’è 22 senza un obiettivo evolutivo, per lui c’è solo quello. Punta un obiettivo e non lo molla. Non si lascia fermare da niente. È molto determinato, ma il suo problema è che se è in conflitto non sa su cosa, e allora l’obiettivo è così lontano…
Evolve sempre, vive come gli va e se ne frega di ciò che dicono gli altri. L’unica cosa che gli importa è evolvere, a tutti i livelli
È un cervello doppio.
È colui che vive senza credenze e preconcetti su se stesso.
Colui che si libera. Libertà a tutti i livelli.
È come ciascuno di noi dovrebbe essere.
CONFLITTO:
Non va, sta fermo. Non evolve ed è territorialista e ossessivo. Mette la sua grande energia nell’autodistruzione.
Progetto Horus di Maurizio Corona
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