Donald Trump e la sua Mappa dei Talenti

Analizziamo Donald Trump, attuale Presidente degli Stati Uniti d’America, non dal punto di vista politico ma in relazione alla Sua Mappa per vedere se e come utilizza i Suoi talenti.

Data di nascita 14.06.1946

Gli undici numeri della Mappa base di Trump sono i seguenti:

  • 22 personalità profonda;
  • 14 disegno di vita;
  • 20 memoria genealogica conflittuale;
  • 22 conflitto;
  • 6 risposta conflittuale automatica al conflitto;
  • 20 nido;
  • 7 relazione amorosa;
  • 8 relazione sociale;
  • 5 pronto soccorso;
  • 10 lavoro;
  • 5 equilibrio.

22 personalità profonda.

Il matto rappresenta l’ultimo numero in qualsiasi livello della scala evolutiva, è il liberato, il soldato di Dio, colui che si è staccato dal possesso materiale. In talento fa tutto quello che desidera senza preoccuparsi delle richieste degli altri, sembrerebbe che Trump lo realizzi in modo talentuoso, invece è ancora troppo attaccato al materiale e il suo fare è sempre rivolto al mostrarsi e chiedere riconoscimento e accettazione dagli altri mentre il 22 si riconosce da solo.

14 disegno di vita.

Possiamo notare come Trump viva il Suo 14 in modo conflittuale. La caratteristica del 14 è la temperanza cioè mischiare due cose per produrne una terza, fare legami. Il primo passo di Trump appena eletto è stato invece esattamente il contrario, ha cercato di impedire ai cittadini (Americani e no) di origine araba di entrare negli USA, ha praticamente rotto le relazioni col Messico, messo in discussione le relazioni con l’Europa e con una buona parte del Mondo.

20 memoria genealogica conflittuale.

Rappresenta il desiderio irresistibile, la chiamata. Probabilmente il 20 lo esplica, parzialmente, in modo talentuoso. In effetti il suo desiderio di emergere gli ha permesso di ottenere successo in ciò che fa, ha preso in mano le redini dell’impresa di famiglia facendola diventare una delle più grosse imprese immobiliari al mondo. Durante gli studi all’accademia militare si è distinto per il Suo valore ottenendo diversi riconoscimenti e divenendo il capitano della squadra di baseball, laureandosi con specializzazione in economia e finanza. L’unico neo e che ogni tanto qualche vicissitudine porta le Sue imprese sull’orlo del fallimento.

22 conflitto.

Ancora una volta il matto e ancora una volta vissuto in modo conflittuale giacché Trump ha bisogno di farsi notare e di esternare il Suo diritto ad effettuare delle scelte. Per non entrare in conflitto gli basterebbe realizzare il 21 “il Mondo”, quindi non avere e non imporre nessuna costrizione, non essere rinchiuso in nessun modello, invece, Lui, vorrebbe costringere e rinchiudere gli altri, relegarli nel loro spazio di mondo senza il permesso di muoversi (divieto ai Musulmani di entrare in America, il muro al confine col Messico, protezionismo contro le merci straniere, localizzazione delle industrie negli USA pena l’aumento delle tasse)

6 risposta conflittuale automatica al conflitto.

Credo sia espressa in maniera totalmente conflittuale poiché in talento sarebbe l’accettazione di tutto ciò che l’UniVerso manda, la non scelta, mentre Lui ha deciso di candidarsi ad un ruolo che lo obbliga a fare delle scelte molto importanti e quando entra in conflitto (Corea Del Nord) decide senza affidarsi all’UniVerso.

20 nido.

Caratteristica del 20 nel nido e il desiderio di paternità che Lui esplica in modo Talentuoso avendo messo al mondo 5 figli, tra l’altro con partner diversi.

7 relazione amorosa.

Il sette è un numero di movimento che prevede delle scelte d’istinto, probabilmente esplicato in talento poiché, la sua relazione amorosa è sempre in movimento avendo cambiato più volte partner.

8 relazione sociale.

Esplicata in talento perché si da il permesso di fare ciò che Lui ritiene giusto.

5 pronto soccorso.

Avrebbe bisogno di affidarsi ad una guida per uscire dal conflitto ma preferisce decidere per conto Suo non ascoltando i consigli.

10 lavoro.

Dovrebbe essere sempre in evoluzione e far evolvere anche gli altri invece, dopo gli inizi promettenti, riesce a mettere in crisi il Suo lavoro (rischio fallimento in più occasioni).

5 equilibrio.

Vissuto in modo conflittuale, chiede il riconoscimento (del popolo Americano), non è in empatia con tutti. Potrebbe essere un ottimo insegnante ma preferisce esercitare il potere per affermare le Sue ragioni.

Giuseppe Atzei

Mappa dei Talenti

Fin dalla prima pagina di questo sito vieni tempestato da questa definizione: la mappa dei talenti qua, la mappa dei talenti là, la mappa dei talenti su, la mappa dei talenti giù, numeri, numeri, numeri.

È possibile dunque che se non conosci Progetto Horus qualche domanda te la sia già fatta (ma chi so sti pazzi?).

Per questo abbiamo deciso di scrivere questo articolo di presentazione della Mappa dei Talenti.

Essa è fondamentalmente costituita da 11 numeri di base, che rappresentano gli ambiti fondamentali della nostra vita:

  1. La personalità profonda;
  2. Il lavoro;
  3. L’equilibrio;
  4. Le relazioni amorose;
  5. Il nido;
  6. L’ambito sociale;
  7. La memoria genealogica;
  8. Il disegno di vita;
  9. Il conflitto;
  10. La risposta automatica al conflitto;
  11. Il pronto soccorso.

Si trovano in essa i nostri bisogni inerenti ciascuna area, tant’è vero che all’inizio Jean Claude Badard, padre della Psicobiogenealogia e maestro di Maurizio, l’aveva chiamata Mappa dei Bisogni.

L’idea di chiamarla Mappa dei Talenti è venuta a Maurizio per il parallelo con la parabola dei talenti evangelica.

Essa è in sintesi l’insieme delle nostre grandi capacità, che dobbiamo assolutamente esprimere praticamente nella nostra vita, se vogliamo essere felici e sani. Essa deriva dalla cabala.
Ovviamente, per ciascuno di noi la mappa (e i numeri in essa presenti) sono differenti.

Essa ha origine infatti dalla propria data di nascita.

E qui subito immagino alcune domande annuvolarsi nella tua mente: ma allora due persone nate nello stesso giorno sono uguali? E come è possibile che le mie capacità possano derivare dalla data di nascita? I numeri presenti nelle caselle indicate (lavoro, sociale ecc.) non sono altro che degli archetipi dell’umanità. Troviamo infatti gli archetipi del padre (imperatore, papa, Sole) e della madre (imperatrice, papessa, Luna), dell’inizio (il bagatto) eccetera.

Gli archetipi sono simboli, e il nostro cervello, per il 96% lavora solo per simboli. Insomma questi simboli archetipici dei numeri li possiamo trovare nel nostro cervello (quel 96% che risponde automaticamente agli eventi che ci capitano) e per di più anche nel DNA, quindi è chiaro che ci possa essere una connessione.

Analizziamo le fobie e le paure:

esse sono scatenate da elementi simbolici che mai potrebbero realmente crearci dei danni. C’è chi, ad esempio, ha paura delle farfalle, razionalmente, nessuno penserebbe realmente che una farfalla possa mettere a repentaglio la sua vita. C’è chi ha paura dei cani perché è stato morso da un cane quando era piccolo, ma quello che ci si trova davanti non è lo stesso cane e nonostante ciò permane la paura di tutti i cani, questo a causa del fatto che nel nostro cervello quel cane è simboleggiato da qualsiasi cane.
O meglio, qualsiasi cane ci richiama l’esperienza conflittuale con quel cane.

Ma è vero anche l’inverso. Anche il cervello dei cani lavora per simboli!
Ho avuto un cane che ogni volta che vedeva un bambino con la sciarpa rossa voleva aggredirlo, è probabile che avesse subito una aggressione da un bambino con una sciarpa rossa (io l’ho adottato già grandicello) e pertanto nel suo cervello “un bambino con la sciarpa rossa” equivaleva ad un pericolo. Ovviamente questo è falso! Anzi quel bambino cresciuto e senza la sciarpa rossa sarebbe potuto essere un vero pericolo per il cane, ma questo non lo avrebbe riconosciuto perché il ragazzo non avrebbe più mostrato quei simboli che erano “entrati” nel suo cervello, al contempo il portatore dei simboli a lui noti non era quello che lo aveva aggredito, essendo passati diversi anni.

Se volessimo continuare a cercare nel mondo animale, è noto ad esempio che alcune tipologie di uccelli si affezionano ad un pezzo di legno, se assomiglia vagamente alla madre, perché nel cervello di quegli uccelli il pezzo di legno colorato rappresenta la madre, la simboleggia, se gli viene avvicinato il pezzo di legno coi colori della madre e nel contempo gli viene dato da mangiare.

Il nostro cervello funziona allo stesso modo, per il 96%. Il restante 4%, ovvero la razionalità, il mentale, serve a interpretare i simboli e a spiegarli razionalmente, esattamente come stiamo facendo ora, manipolando i simboli tramite le parole (che sono dei simboli a loro volta) e i pensieri.

Facciamo un altro esempio.
Quando noi abbiamo un conflitto col padre, o meglio con la figura del padre, qualunque elemento collegabile simbolicamente a questo archetipo, automaticamente ci riporta ad esso.
Ad esempio, poiché il padre rappresenta LA istituzione per eccellenza, tutti i rapporti con le istituzioni saranno dolorose. Col capoufficio, che è quello che mette le regole, così come l’arbitro, l’allenatore, il presidente, etc. (come fa Balotelli, di cui parleremo in uno dei nostri esempi di mappe di personaggi famosi).

I simboli presenti nel nostro cervello sono anche presenti in ciò che si definisce il “Cervello collettivo”. Questo è la somma delle vibrazioni, delle emozioni, dei vissuti di ogni essere vivente in questo momento e vissuto nel passato sulla terra. È come un internet, come l’archivio di un enorme computer che sa tutto di tutti, sin dall’origine dell’Uomo, ma non ha la capacità di interpretare ciò che contiene, e in qualche modo si fa guidare dal suo contenuto: per questo le preghiere funzionano, così come i desideri e le paure. Esso infatti percepisce l’energia che viene profusa nell’espressione di quel desiderio (o paura) e reagisce, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.

I nostri genitori, la nostra famiglia, il nostro paese, il mondo intero, prima del nostro concepimento, provavano delle emozioni, dei desideri, ma anche delle paure e dei conflitti interiori, che non avevano una risposta, ma si depositavano anch’essi nel grande calderone del cervello collettivo.

L’inconscio collettivo è “stupido”, nel senso che esegue semplicemente i comandi (come un computer), e tuttavia è estremamente preciso, sa esattamente la provenienza della richiesta di soluzione e l’energia profusa in essa. E dà la risposta conseguente, nella gran parte dei casi questa risposta è a livello personale. Alle volte invece la soluzione generata dall’universo è la nascita di un bambino (che già solo con il nascere risolve due problemi, per la specie, per la quale garantisce la continuazione; per la famiglia, per la quale è come se il peso della risoluzione dei conflitti venisse rinviato al nascituro, che dovrà dare una risposta talentuosa oppure “scaricarlo” a sua volta ad una successiva generazione).

Questo è ciò che è successo quando sei nato tu, che tu sia stato desiderato o meno… sei stato da sempre desiderato. E non solo dai tuoi genitori… dal mondo intero tramite l’inconscio collettivo!

Il tuo senso, le tue missioni di vita, ti sono comunicate dalla data di nascita, come scritto prima, l’inconscio collettivo sarà anche “stupido”, ma è estremamente preciso.

Non potendo comunicare razionalmente, con le parole, comunica nel modo che più gli è consono, con i simboli.
Il cervello funziona allo stesso identico modo, tramite simboli.
Questi simboli sono contenuti nella data di nascita, come scoperto già millenni fa dai maestri cabalisti, dagli Egizi e forse addirittura dagli Atlantidei (leggi “”Due occhi color miele”)
E proprio sulla cabala si basa la mappa, contenendo 11 numeri base come le sephirot.

Come anticipato, questi undici numeri rappresentano gli ambiti della nostra vita. Vediamoli nel dettaglio:

  1. La personalità profonda: essa rappresenta “chi siamo”, ovvero quali sono i nostri stimoli di base, i nostri bisogni fondamentali, come siamo più propensi a comportarci a 360 gradi;
  2. Il disegno di vita: è il bisogno fondamentale che si attiva ogni secondo. È l’obiettivo a cui tendiamo biologicamente (vedremo più avanti che esiste invece un obiettivo a cui tendiamo spiritualmente). Cioè ogni nostro atto è finalizzato (consciamente e inconsciamente) a realizzare praticamente questo archetipo;
  3. L’equilibrio: indica quel talento che dobbiamo mettere in pratica per sentirci in equilibrio. E’ collegato al primo chakra, e di conseguenza al piacere, al lavoro, al radicamento nella vita e alla sessualità;
  4. Il lavoro: indica qual è il nostro principale bisogno a livello lavorativo e specialmente come realizzarlo. Due esempi: il 9 indica una necessità di avere una solitudine nel lavoro, cioè avere uno spazio completamente per sé, il 19 invece indica un bisogno e una capacità di collaborazione, di saper lavorare in team. Ovviamente indichiamo brevemente due bisogni come esempio, in realtà ogni archetipo ha in sé un contenuto molto ampio;
  5. La relazione amorosa: qui tocchiamo un tasto dolente per molti. È per questo che abbiamo pensato ad una serie di corsi e di incontri appositi. Pensa che questo ambito nutre tutti gli altri… così come il cuore nutre ogni singola cellula del nostro corpo;
  6. Nido: come deve essere il posto in cui vivo? Ad esempio: posso o meno condividerlo?;
  7. Il sociale: come sto bene con gli amici, o in tutte quelle situazioni che non sono relazione, nido né lavoro. Non è affatto da sottovalutare. È il modo in cui ci mostriamo al mondo che ci circonda;
  8. La memoria genealogica: indica ciò che la famiglia non è riuscita a realizzare fino al momento del concepimento, il più grande bisogno di essa, che ci demanda. E’ come uno tsunami: un’onda bassissima ma potentissima, alla quale non possiamo rinunciare a guardare;
  9. Il conflitto: indica quel qualcosa che per noi (e prima di noi per i nostri genitori) è dolorosissimo. Ad esempio l’essere “eliminati”; l’incapacità di iniziare; oppure ciò che se manca ci fa male, come ad esempio il non sentirsi accettati in un gruppo o in un nucleo familiare;
  10. Per risolvere il conflitto abbiamo cinque possibili soluzioni: due di esse, di immediato uso, sono presenti nella mappa. Il primo è la risposta conflittuale automatica al conflitto.
    Come si evince dall’attributo “conflittuale”, essa non è la migliore delle soluzioni. Tuttavia è uno schema di sopravvivenza che si attiva automaticamente e involontariamente per rimetterci subito in carreggiata. Se non fosse che essa stessa amplifica il nostro conflitto…;
  11. Per questo abbiamo il pronto soccorso, che, come dice il nome stesso, è una singola azione, da attuarsi immediatamente dopo l’insorgenza del conflitto (quindi appena cominciamo a stare male) come un cerotto, che ci mette subito in soluzione, e abbassa così la tensione dolorosa.

Questi sono gli ambiti “principali”.

Ma abbiamo moltissimi ambiti e sottoambiti altrettanto importanti, come ad esempio la chiave emozionale, la chiave intellettuale, lo strumento, la mappa karmica… Per non parlare delle sequenze emozionali (che spiegheremo in una chiacchierata successiva).

Diciamo che per un primo approccio bastano i primi undici numeri, e si può risolvere circa l’ottanta per cento dei nostri guai.

Io sono arrivato a trovare circa 274 corrispondenze… Ma io sono paranoico…scherzo… il mio talento fondamentale è il 22, o meglio “la carta senza numero”, ovvero “Il Matto”.

Una delle caratteristiche di esso è infatti non avere limiti e poter vedere oltre.

E questo preoccupa il mio team, considerando che non ho intenzione di fermarmi a 274…

Illumina il tuo Cammino

Mau

Il viaggio della vita

Motto : Sii felice e aiuta gli altriDalai Lama

Io vedo la vita come un viaggio.

Incontriamo persone, viaggiatori come noi, che ci accompagnano per un pò di tempo e poi ognuno si fa il suo percorso.

Il viaggio verso l’evoluzione personale a volte non è semplice (il Buddha diceva “il cambiamento non è doloroso, lo è la resistenza al cambiamento”).

Le persone che entrano nella nostra vita sono i nostri specchi, ci mostrano come siamo. Incontriamo situazioni che ci mettono in difficoltà, ed è lì che scopriamo le nostre debolezze e le trasformiamo in punti di forza, oppure no. Sta a noi a fare luce dove c’è il buio: questo per me significa “illumina il tuo cammino“.

Però capita a volte che il nostro viaggio sia snello, liscio, allegro, è piacevole proprio perché ci specchiamo con persone che hanno questa capacità. Siamo tutti dei pellegrini di passaggio e dobbiamo fare tesoro delle nostre esperienze di vita.

Ho notato che ci sono tre categorie di viaggiatori :

  • Quelli che come vedono un bus salgono subito e poi chiedono dove arriva;
  • Quelli che prima di salire esitano, tentano di informarsi dove va, fanno calcoli se prendere o lasciare, guardano gli altri per vedere se salgono o no, poi quando hanno deciso si accorgono che il bus non c’è più. È già partito.
  • Quelli che sanno dove vogliono andare, chiedono informazioni del viaggio e decidono subito. Loro sanno se questo viaggio è per loro o no, perché hanno chiarezza su cosa fare e dove vogliono arrivare.

Se hai letto fin qui puoi essere sicuro che un bus si è fermato proprio vicino a te.

Cosa fai da adesso in poi dipende solo da te. Cosa fai? Sali o aspetti il prossimo bus?

Questo bus va verso il luogo dove impari come cambiarti la vita, come cambiare il tuo presente e dunque il tuo futuro.

Sarà un viaggio con tante fermate dove al termine tu non sarai lo stesso. Conoscerai gente come Te e sarai ricco di esperienze nuove, perché interiormente sarai cresciuto.

Io ti aspetto qui nel blog oppure scrivimi una email al indirizzo jercannarciza@gmail.com

Sarai in buona compagnia, lo staff di Progetto Horus ti aspetta, ti accoglie e ti sostiene in questa nuova avventura interiore. Puoi contattarci all’indirizzo segreteria@progettohorus.it

Non esitare.

Illumina il tuo cammino

Narciza Jercan

Numerologia

Perché la numerologia da tempo immemore interessa così tanto gli esseri umani?

Pitagora diceva che “tutto è numero”.

La cabala (e la nostra mappa dei Talenti) si basano su numeri e schemi geometrici. La massoneria moderna prende piede dai costruttori di cattedrali (Massoneria operativa) quindi dai Templari, che facevano arditi calcoli per erigere le proprie opere dedicandole al Divino affinché potessero essere la Sua gradita dimora.

Lo stesso Antonio Gaudì ha progettato e costruito una serie di opere (una per tutte la Sagrada Famiglia) partendo da elementi numerici desunti dalla natura. Perché mai?

Il numero è innanzitutto uno dei primi strumenti di conoscenza del mondo. Potremmo ipotizzare che il “Grande Architetto dell’Universo”, come lo aveva chiamato un filosofo greco, abbia creato il mondo attraverso i numeri.

La Bibbia parla, nella Genesi, della creazione del mondo in 7 giorni, numero che poi viene usato come per indicare i giorni della settimana; si sa che sia biologicamente che psicologicamente l’essere umano ha dei cicli di 7 anni, sono le 7 braccia del candelabro Ebraico (Menorah)…eccetera.

Il computer stesso è basato su l’utilizzo di sequenze di numeri. E il computer delle cellule, il DNA, sembra proprio prendere da equazioni matematiche.

L’uomo primitivo, contando i giorni e le lunazioni e la ripetizione anno dopo anno delle stagioni iniziò a prevedere i raccolti, sulla base dei semi coltivati. Divenne insomma sempre più abile nel controllo del mondo e poteva attuare lo stesso proprio grazie al numero. Qualche tempo dopo, non sappiamo esattamente quando, gli aruspici iniziarono ad abbinare alle quantità numeriche delle qualità. Lo stesso Pitagora riteneva che ciascun numero avesse un’identità e un senso profondo (come i nostri Talenti).

Tutti questi atteggiamenti rispecchiano la primaria volontà di controllo sul mondo a cui abbiamo accennato prima e la interpretazione della esistenza in Natura di Archetipi che oggi ritroviamo anche nel cervello.

Come avrebbero fatto gli Egizi a costruire le piramidi senza calcoli geometrici raffinati rasentanti la perfezione?

Come non citare inoltre i nostri maestri cabalisti, di cui abbiamo parlato nell’articolo sulla cabala?

Si tratta sempre di un tentativo di conoscenza del mondo. Tuttavia, nel Medioevo, è successa una cosa un po’ strana. Sono comparse (o forse ricomparse?) all’improvviso delle carte, con dei numeri e delle figure all’apparenza casuali. Non ne conosciamo gli autori, né gli ideatori. I Tarocchi sembrano prendere da più fonti. Cosa è successo dunque con i tarocchi? Gli archetipi che risiedono nel nostro cervello sono stati legati a numeri specifici, possiamo ipotizzare che ci sia come nella cabala un legame con l’ebraismo, dal momento che gli arcani maggiori dei tarocchi sono ventidue esattamente come le lettere ebraiche, così come le lettere dell’alfabeto ieratico egiziano e le 22 province dell’antico Egitto.

Dunque si è in qualche modo invertito il meccanismo: l’inconscio individuale manda dei messaggi all’Universo circostante tramite gli archetipi numerici, che possono essere interpretati dall’uomo.

Certo, bisogna interpretare i simboli di volta in volta e qui ci viene nuovamente in aiuto l’inconscio collettivo, al quale occorre imparare a connettersi. I numeri sono dei simboli. E la numerologia non fa altro che interpretare questi simboli specifici che sono i numeri e gli archetipi ad essi collegati.

Come accennato nell’articolo sulla Mappa dei Talenti, il cervello parla per simboli, e anche quando cerchiamo di controllarli razionalmente, la spinta dell’inconscio è tale che le parole che usiamo, il modo in cui parliamo, ci vestiamo, camminiamo sono determinati da esso, e si richiamano sempre a quei simboli originari.

Per questo il nostro metodo funziona.

Illumina il tuo cammino

Mau

Maurizio Romani

Del Dottore e Senatore dell’Italia dei valori, Maurizio Romani abbiamo gradito particolarmente gli interventi sul decreto Lorenzin.

Per dimostrargli la nostra riconoscenza, dato che anche noi teniamo molto alla libertà di cura, vogliamo descrivergli/vi i suoi principali talenti, che evinciamo dalla data di nascita, 18 febbraio 1954.

Sicuramente, tra i principali notiamo l’accoglienza e l’empatia (caratteristici del 18, La Luna), il desiderio di conoscere (la Papessa, carta 2), tipico degli uomini di scienza, e il bisogno estremo di libertà (21 in personalità profonda), quindi non può accettare di essere “costretto ” a fare o far fare qualcosa ai suoi pazienti.

Non a caso, approfondendo gli studi da medico , sceglie di diventare omeopata, preferendo una visione più olistica del paziente e meno invasiva, ciò a riprova del suo desiderio di conoscenza e libertà.

Il talento del 5 (in lavoro e in chiave intellettuale), che incarna l’archetipo del papa, del guru, è particolarmente evidente nel suo intervento sul decreto vaccini, dove in maniera chiara e dettagliata ne evidenzia le criticità. Come tutti i 5 in talento sa spiegarsi e spiegare l’essenza di ciò che vuole esporre.

Probabilmente in genealogia abbiamo un risentito di mancanza di padre a cui lui risponde cercando di fare da guida per gli altri (Fonda il movimento XM all’interno del gruppo misto) senza mai riuscire però ad ottenere il ruolo desiderato: candidato per la scelta del nuovo Capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato in rappresentanza dell’area più dialogante del Movimento 5 stelle, viene battuto da Vincenzo Santangelo con lo scarto di 3 voti, dal 2013 vicepresidente della XII commissione permanente igiene e sanità.

Ma il 19 (carta del Sole, presente in memoria genealogica) è anche colui che si dona totalmente agli altri.

Nel marzo del 2014 in segno di solidarietà ai suoi colleghi espulsi ingiustamente, a suo modo di vedere (8 in strumento di vita ed equilibrio) si elimina, dimettendosi dal movimento 5 stelle (2, di nuovo la Papessa, in risposta automatica al conflitto).

Ed è noto a questo riguardo che continua a donare metà del proprio stipendio da parlamentare ad associazioni benefiche.

Questo è solo un assaggio… Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti qui sotto.

Illumina il tuo cammino

Ezio Romeo

Essere ed Ego

Uno sguardo generale a quello che è l’ego, al perché nuoce alla nostra esistenza e a come possiamo lavorarci.

Quando nasciamo, arriva una scheggia di coscienza, siamo immersi nell’Uno e quindi nel Divino. Cresciamo e iniziamo a costruirci un’identità, per la quale i genitori per primi contribuiranno al nostro modo di essere. L’identità che ci costruiamo corrisponde al nostro Ego, che man mano prende potere e ci fa credere di essere lui. Ci fa costruire una scala di valori, dove ci collocheremo in base all’importanza che crediamo di avere.

Così iniziamo a giudicare:

  • Questo è giusto;
  • Questo è sbagliato;
  • Questo è meglio;
  • Quello è peggio

Iniziamo ad etichettare tutto, perdendo così il nostro senso di Unione con tutto il resto. Il giudizio è separazione e quindi dualità, non possiamo mai essere felici se insieme a qualcosa che ci piace ce n’è sempre un’ altra che non ci piace! Tutto ciò limita la nostra visione del mondo, vedremo solo la nostra interpretazione della realtà e inoltre saremo in reazione ad essa, a causa dei nostri risentiti e dei programmi delle memorie genealogiche.

Proveremo paura e sofferenza per qualsiasi cosa, proiettandoci così nel futuro o nel presente. Non va meglio per le nostre relazioni che saranno basate su aspettative, e su litigi dove crediamo appropriato dare la colpa all’altro.

Soffermiamoci un attimo su questo punto. Perché è così conveniente dare la colpa all’esterno?

Significa far cambiare l’altro perché lui è nel torto e noi nel giusto?
O rinunciare alla facoltà di poter cambiare qualcosa?

L’ego ovviamene preferirebbe la prima opzione, ma è importante capire che quando diamo la colpa all’esterno ci separiamo ancora una volta da noi stessi.

Ogni volta che sentiamo dolore o una forte emozione che non riusciamo a capire, invece di entrare in quel risentito che fa parte di noi, entriamo in reazione, e allora o attacchiamo o fuggiamo o non agiamo.

Questo è quello che succede ogni volta! Quindi prima di incolpare l’altro, fermiamoci e sentiamo cosa ha mosso quell’evento in noi.

Ricordiamoci che stare nell’azione e nell’emozione ci permette di stare nell’essere, mentre stare nel giudizio ci separa da noi e di conseguenza anche dagli altri; inoltre in questa condizione non ci sentiamo amati, non amiamo ed è impossibile la comprensione. Se desideriamo un cambiamento nella nostra vita, dobbiamo lavorare costantemente, iniziando a vedere non il meglio e il peggio, ma solo quello che c’è.

L’ego ci farà avere paura, paura di perdere quello con cui ci siamo identificati fino a quel momento… ma l’antidoto naturale all’ego è proprio dentro di noi. Per prima cosa riconosciamo il suo incessante chiacchiericcio negativo e smettiamo di dargli sia attenzione che credibilità, ricordiamo di stare di più con le nostre emozioni, facciamo del momento presente il punto focale dell’attenzione, invece di usarlo come un mezzo per un fine.

L’attenzione, che è vigile quiete, è la chiave.

La realizzazione spirituale è vedere chiaramente che ciò che pensiamo, percepiamo, sperimentiamo, sentiamo non è chi siamo veramente, e che non possiamo trovare noi stessi in tutte quelle cose che costantemente muoiono.

Nella certezza che ciò illumini la nostre vite, auguro a tutti noi un buon lavoro!

Lucia De Luca

La Cabala

Ti sarai sicuramente imbattuto in questo “strano nome” e magari proprio in questo sito, leggendo il nostro articolo sulla Mappa dei Talenti.

La Cabala (o Qabbala o Kabbalah) è il frutto segreto di migliaia di anni di ricerche dei mistici, prima egiziani e poi ebraici, e forse prima ancora Atlantidei.

La Cabla 1

Essa ha come fine primario quello dell’interpretazione profonda dei testi sacri dell’ebraismo, in primis della Bibbia, in particolare nei primi 5 libri (il Pentateuco).

Come anche Dante sosteneva, i sensi di un testo, specie se sacro, non sono mai (solo) letterali, ma anche allegorico, simbolico e esoterico.

Per questo i maestri cabalisti hanno forgiato un sistema infallibile di interpretazione della realtà, basata su ventidue simboli utilizzati comunemente, le lettere ebraiche (ricordiamo che l’alfabeto egiziano ieratico, uno dei tre alfabeti egiziani, ha anch’esso 22 lettere e simboli corrispondenti).

La Cabla 2

Ciascuna di queste lettere infatti non rappresentava solo se stessa, bensì anche un numero e una parola che richiamava molteplici significati, oggi sappiamo che corrisponde anche ad un nucleo cerebrale e a una funzione del cervello che gestiscono un comportamento (e altri elementi dell’individuo, che si possono reperire nel libro Basi scientifiche della Mappa dei Talenti scaricabile dal sito)..

Ad esempio la lettera Shin, penultima dell’alfabeto, che corrisponde al numero 21, ricorda il roveto ardente, quello attraverso il quale il Divino si manifesta quando parla a Mosè.

Per questo rappresenta l’incarnazione del Divino nella materia e ad un livello più quotidiano la libertà, il ballo, la creazione del mondo, la gravidanza.

(Per chi volesse approfondire questo archetipo, lo può fare tramite il 21° capitolo del libro “Due occhi color miele”, in cui si trovano le spiegazioni dei 22 archetipi).

La Cabla 3

Ciascuno di questi ventidue simboli poi, veniva disposto sull’Albero della Vita, uno schema che esplica le Leggi dell’Universo “Conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei”.

L’Albero della Vita è inteso dai Mistici come uno dei due alberi del Paradiso Terrestre, e citati nella Genesi. È composto da dieci sfere (Sephiroth) che comunicano fra di loro attraverso 22 vie di comunicazione, che sono poi le lettere e i numeri di cui abbiamo parlato prima.

Questo sistema di interpretazione dei testi sacri è stato poi sperimentato sulla realtà, dal momento che conteneva gli archetipi essenziali dell’inconscio collettivo. E ha funzionato!

Il sistema cabalistico è infine la base della nostra Mappa dei Talenti, il suo scopritore infatti ha unito gli studi Junghiani sugli archetipi alla biologia (ogni archetipo è legato a uno o più organi del nostro corpo), alla genealogia tramite la cabala. Ed è per questo che riusciamo a trovare la chiave giusta per interpretare il mondo, il corpo umano e le sue malattie.

La Cabla 4

Se questo percorso ti interessa e desideri approfondirlo scoprendo quali sono le tue potenzialità nascoste nel tuo cervello scrivici a maurizio@progettohorus.it o chiama il numero 3396260059.

Illumina il tuo cammino

Mau

Valentino Rossi

Valentino Rossi è un pilota motociclistico italiano, ed è l’unico pilota nella storia del Moto mondiale ad aver vinto il mondiale in 4 classi differenti: 125, 250, 500 e MotoGP.

Il primo Motomondiale lo vince nel 1997 il suo anno emblematico secondo la Mappa dei Talenti. È interessante notare come in questa mappa i numeri siano quasi tutti a coppie, rafforzandosi l’un l’altro.

Troviamo un 8 (La Giustizia) in Personalità Profonda ed 1 in Memoria Genealogia, cioè mi permetto tutto, specie le nuove azioni ma sento anche il bisogno di tagliare (nella carta la Giustizia impugna una spada), e vivo nel presente. Questo vissuto in talento gli dà la possibilità di fare ciò che vuole ed ottenere il successo, ma in un momento di conflittualità lo porta ad avere problemi con l’Agenzia delle Entrate e quindi con la Giustizia.

Il 16 (La Casa Dio) in Desiderio di Vita ed in Pronto Soccorso lo ritraggono come un bambino che gioca sempre, fa della sua vita una festa. Si può definire una persona spumeggiante, non c’è immagine migliore di quella del campione sul podio con la bottiglia di champagne! Deve far uscire ciò che ha dentro ma anche separarsi da ciò che non gli piace. Questa probabilmente è la vera motivazione dei vari cambi di team insieme alla voglia di evoluzione data dai 10 (La Ruota della Fortuna) in Relazione Sociale e nel Lavoro: far girare la ruota o meglio le ruote nel suo caso.

Evoluzione, come già accennato; migliorare e superare i propri standard, rinnovarsi in ambito lavorativo grazie anche alle nuove tecnologie oltre che alle diverse case motociclistiche. Il bisogno di evoluzione sociale e la spinta ad aiutare gli altri lo spingerà a fondare in collaborazione con Sky la propria squadra motociclistica: lo Sky Racing Team VR46. È curioso considerare anche la riduzione cabalistica del numero utilizzato da Rossi: 46, 4+6=10 non a caso il numero che lui ha nel lavoro.

Il 18 (La Luna) nel Nido e in Equilibrio suggerisce un nido discreto, un bisogno della madre ed un lasciarsi spazio per sognare.

Abbiamo poi il 6 in Conflitto ed in Relazione Amorosa: la paura di invecchiare e di perdere la giovinezza, di non essere scelto o di dover scegliere ma anche il bisogno di essere scelto dalla partner. In risposta a questo 6 in conflitto abbiamo un’immagine di Valentino uguale a quella degli esordi: colori fluorescenti e orecchino come se il tempo per lui non passasse. L’eterno adolescente. Possiamo trovare anche una connessione al cambio avvenuto nel rapporto tra Rossi e Marquez, prima di stima reciproca che poi diventa rivalità nei duelli per il primo posto. Che Rossi abbia paura di sentirsi vecchio quando perde contro Marquez che è di quattordici anni più giovane?!?

Un 7 (Il Carro) in strumento, un’altra carta legata al movimento e con le ruote, richiede appunto azione ed istinto.

Potremmo riassumere così la sua mappa: mi do il permesso (8) di far uscire le mi emozioni (16) ed essendo nell’azione (7) cambio ed evolvono (10).

Francesca Mamone

Progetto Horus

Progetto Horus è il nome che abbiamo deciso di dare al nostro gruppo, al nostro cammino, al nostro progetto.

Ma giustamente vi starete chiedendo il perché di questa scelta.

Tutto nacque nel 2000.
Dopo aver sperimentato quasi tutte le pratiche mediche conosciute in questo mondo, e aver accumulato una conoscenza esoterica invidiabile, mi domandavo se e come potessi unire questi due mondi, perché nessuno dei due era in grado da solo di darmi serenità e benessere.

Vivevo una vita tranquilla: una famiglia deliziosa, due uffici, diverse aziende in gestione…Eppure.

Eppure qualcosa ronzava dentro di me.

Qualcosa continuava a suggerirmi: “invano ti affatichi”.

E per questo continuavo la mia ricerca, iniziata all’età di cinque anni. La mia ricerca di un senso, di una unificazione del tutto. Negli ambiti dell’esoterismo si dice che sia Horus a portarti la Luce. Ecco. In quel momento io invocavo il Suo aiuto. Lo facevo di nascosto, con un timore reverenziale: come era possibile che a quarantacinque anni, nonostante il fior fiore di maestri che avevo avuto, non avessi ancora unito gli opposti?!

Ma Horus non fece tardare la sua venuta.

Tranquilli: non voglio rifondare la religione egizia, né inculcarvi la Wicca. Horus è solo un simbolo. Che dico… IL simbolo!

Horus, Dio della Luce, dunque, se vogliamo, dell’Illuminazione, mi mandò un suo emissario. O almeno così credetti. Conobbi infatti il secondo dei miei attuali Maestri. Scoprii che non solo condividevamo molte passioni. Scoprii soprattutto che lui c’era riuscito: aveva unito gli opposti. Scienza e Mistica. Biologia e Numerologia. Einstein e Jung uniti in nozze mistiche.

Finalmente avevo trovato ciò che cercavo da decenni.

Da quel momento capii che avrei dovuto dedicarmi per sempre a questi studi nella mia vita. E iniziai a coinvolgere alcuni amici. Alcuni di loro hanno deciso di fondare insieme a me quello che oggi è il più grande esperimento di Evoluzione dell’Umanità.

Progetto Horus.

Il termine Progetto ha il senso di farci sentire in cammino, in movimento verso qualcosa, sempre in azione; il nostro obiettivo è che l’Umanità sia più illuminata, più a contatto con la sua autentica interiorità, insomma come dicono i Maestri: risvegliata, da un sonno profondo e mortale, come ci mostra il film Matrix. Attraverso Horus.

Horus è rappresentato dal falco, un animale che, come l’aquila, può volare in alto e avvicinarsi al sole più di qualunque altro essere vivente. E guardarlo senza che il suo occhio venga bruciato. Egli è il Dio della luce e per questo lo abbiamo scelto come strumento per Illuminare il nostro Cammino.

Progetto Horus è il cammino verso l’Illuminazione della Umanità intera.

In diciassette anni sono cambiate molte cose: io per primo, perché ora ho una conoscenza più profonda dell’Etologia Umana, della Numerologia, dell’Energia Universale. In secondo luogo sono cambiate molte persone che stanno attorno a me. Molte sono cresciute, altre hanno risolto dei piccoli o grandi problemi dell’esistenza; altri hanno deciso di seguirmi e camminare insieme a me, al fine di aiutare altre persone nel cammino della consapevolezza interiore e dell’Amore.

Da io, sono diventato noi.
Da noi, possiamo diventare consapevoli di essere Uno.
Perché la verità è che…

NON C’E’ CHE UNO.

Illumina il tuo cammino.

Maurizio Corona